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a casale c’è un nuovo melo!

 ..a casale c’è un nuovo albero.. un melo! 

stop fascismo

La Rete Sociale dell’XI
Municipio sulla verità dei fatti di stanotte a Valco San Paolo e le
menzogne degli squadristi di Casa Pound e della loro succursale Blocco
Studentesco.

Oggi ore 14 conferenza stampa nella sala consiliare XI Municipio in via B. Croce 50.

LOCANDINARETE

Roma, 14 Aprile.
La notte tra il 13 e il 14 aprile la rete sociale dell’XI municipio,
rete plurale di associazioni, centri sociali, movimenti per il diritto
all’abitare e collettivi studenteschi del territorio, mentre
attacchinava i manifesti per la campagna referendaria per l’acqua
pubblica e i manifesti dei collettivi studenteschi impegnati nella
campagna elettorale universitaria, ha incontrato in zona Valco San
Paolo un gruppo di militanti di estrema destra appartenente al Blocco
Studentesco alias Casapound che si aggiravano armati di mazze chiodate,
catene e bastoni fra i quali indubbiamente vanno annoverati quelli poi
sequestrati, abbandonati per strada, dalle forze dell’ordine. Dopo aver
più volte chiesto ai neofascisti di allontanarsi da un quartiere che in
più occasioni ha dimostrato la sua natura antifascista e che troppo
spesso è stato teatro, specie dentro e intorno all’ateneo di Roma 3, di
aggressioni degli squadristi, siamo stati attaccati da una formazione
paramilitare che ha rivelato gli stessi protagonisti e le stesse
modalità del noto episodio dell’attacco all’Onda in Piazza Navona nel
2008.

 

La vittoria della destra alle
ultime elezioni regionali ha rafforzato la convinzione di questi
gruppi, che hanno le loro rappresentanze istituzionali all’interno del
Pdl capitolino, di godere d’una totale impunità in forza dell’ampia
copertura politica nelle istituzioni, come apparso già durante la
campagna elettorale con i sanguinosi raid nell’ateneo di Tor Vergata da
parte di Blocco Studentesco e di noti esponenti della sua casa-madre
ossia Casapound, così come con la più folkloristica parata allestita
nel quartiere Esquilino alla vigilia della “festa del Pdl” per la
vittoria di Renata Polverini che ha sollevato proteste dei residenti.
Non è dunque un caso che sia la stessa Casapound Italia, che si prepara
a schierare le sue forze e a coinvolgere il Pdl nella marcia nazionale
lanciata per il 7 maggio a Roma sotto le mentite spoglie di Blocco
studentesco, a intervenire adesso sulla vicenda chiamando in causa
sindaco della Capitale, neopresidente della Regione Lazio e addirittura
il ministro degli Interni, oltre a cercare di imporre una pressione
sulle autorità accademiche dell’Università Roma 3.

 

Respingiamo la montatura vittimista
costruita da Casa Pound su un episodio che ha semplicemente fatto
prendere corpo al clima di odio e d’intimidazione fatto crescere
attraverso Blocco Studentesco nella sua scalata alle elezioni
universitarie, ribadiamo la necessità di sospendere da queste la lista
del Blocco Studentesco e denunciamo l’unilateralità dei fermi
effettuati stanotte dalle forze dell’ordine intervenute. Chiamiamo alla
solidarietà, alla vigilanza e alla mobilitazione tutta la Roma
democratica, antifascista, antirazzista e antisessista, a partire dalla
conferenza stampa che svolgeremo alle 14 di oggi stesso sui fatti della
scorsa notte nella sala consiliare dell’XI Municipio e dall’iniziativa
già da tempo stabilita per lunedì 19 aprile alle 15 nella facoltà di
Lettere di Roma 3 dall’Assemblea permanente dell’ateneo e dalla rete
Ram, in preparazione del prossimo 25 aprile.

 

Roma, 14 aprile 2010

 

Rete Sociale XI Municipio

 

S’INVITANO TUTTE E TUTTI A PARTECIPARE ALLA CONFERENZA STAMPA DI OGGI E DI

FAR GIRARE IL PIU’ POSSIBILE QUESTO COMUNICATO

varieta @ volturno

vENERDì 26 mARZO 2010

tEATRO dEmErODE pRESENTA:

vOILà lE vARIETà

..signore e signori..

..come annunciato da tempo..

Torna a furor di popolo il Varieta’ al Volturno!

Una serata a base di polvere da sparo, acrobati, clown,
cavallerizzi, pompieri, trampolieri,


giocolieri, energia elettrostatica, le Sgirlies, il pesce a 6 teste,

il
terribile
Continua-a-scrivere-nomi-a-caso-per-riempire-quattro-righe, musicisti,
il mitico mr. Madera,


la nonna di Superman, Biagioadaggio!

E ancora: trapezisti, particelle micro elementari, trucioli di
commedia dell’arte,
scampoli di teatro contemporaneo!

Accorrete numerosi!

Entrata gratis, uscita a cappello!

Nel Foyer: Esposizione di Cristiano Sornione

tEATRO vOLTURNO oCCUPATO

via volturno 37 – Roma – Termini 

 

 

 

acquabenecomune

TeatroDeMeRode & volturno:occupato performing @ acquabenecomune

http://www.acquabenecomune.org

 

 

 

primo marzo contro lo sfruttamento e il razzismo

sul colosseo


 Otto persone, tra attivisti dei movimenti di lotta per la casa e persone sgomberate dalla ex scuola Tommaso Grossi a Centocelle, sono salite da circa un’ora sul Colosseo per protestare contro gli sgomberi e contro il piano casa del Comune di Roma. Lo riferisce il Coordinamento cittadino lotta per la Casa. «Chiediamo un incontro urgente al sindaco Alemanno prima del consiglio di lunedì sul Piano casa – spiegano dal Coordinamento – Contestiamo, da una parte che si continua ad affrontare problema della casa senza dare soluzioni e dall’altra che il Piano casa non prevede una quota sufficiente di alloggi popolari per dare soluzione alle tante emergenze: alle 42mila persone che da anni attendono nella graduatoria per l’assegnazione di case popolari».

 
 
 
  "Resteremo ad oltranza fino a quando non avremo risposte concrete all’amministrazione". Lo hanno annunciato gli otto manifestanti saliti sul Colosseo per protestare contro "la politica degli sgombri del sindaco Alemanno". Dalle finestre dell’anfiteatro spuntano due striscioni, dove si legge: "Mentre il piano casa va piano le nostre vite scorrono veloci" e "Una casa una vita". Dalla strada arrivano messaggi di solidarietà. "Questa amministrazione non sta facendo nulla per risolvere l’emergenza casa", ha commentato Luca Fagiano, del coordinamento ‘Lotta per la casa’

senza casa

Ex scuola Centocelle, gli sgomberati si arrampicano su S. Maria di Loreto
Mercoledì sera il blitz con uno striscione: «Senza casa»
ROMA – Si sono arrampicate in cima all’impalcatura della chiesa della Madonna di Loreto, a pochi passi piazza Venezia: sono un gruppo persone che protestano contro lo sgombero avvenuto mercoledì sera di un centinaio di nuclei familiari che aveva occupato la sede di una ex scuola a Centocelle. Due di loro hanno passato la notte sull’impalcatura dove c’è un grande striscione con su scritto «Senza casà. Si tratta – hanno spiegato alcuni di loro che da sotto l’impalcatura assistono che protesta – dello stesso gruppo di famiglie che da mesi attende di ricevere un alloggio, di fatto ‘precari della casa’ ai quali l’amministrazione comunale continua a non dare risposte. Verso le 14, i senza casa, che da mesi hanno allestito delle tende sotto l’assessorato alla casa del comune di Roma si sono dati appuntamento in piazza San Marco per un presidio di protesta»
LE MOTIVAZIONI – «Noi siamo persone che non vogliono rifugiarsi nell’illegalità», spiega uno degli occupanti del cantiere del restauro di Santa Maria di Loreto – sotto il Campidoglio, «ma non possiamo tacere che ci sono alloggi vuoti, come quelli per esempio dell’Ater a Ponte di Nona, in attesa di essere destinati a chi ne ha diritto e del resto è noto che molti altri alloggi di enti diversi risultano vuoti mentre precari, disoccupati e persone che non sono in grado di pagare affitti tropo alti sono costretti a piantare le tende sotto il Campidoglio».
INSIEME PER LA CASA – L’emergenza casa nella capitale è tornata di attualità anche dopo lo sgombero e la demolizione delle abitazioni dell’Idroscalo di Ostia – delle quali giovedì 25 verrà completata la demolizione. lo stop alle ruspe in azione a Ostia.

basta sgomberi

Ieri all’idroscalo di Ostia oggi a Centocelle. Le politiche abitative diventano ordine pubblico.

Roma 24 febbraio. Sgombero della ex scuola Grossi a Centocelle |
Questa mattina intorno alle 10.30 ingenti forze di polizia,
carabinieri, finanza e vigili urbani, hanno sgomberato i nuclei
familiari che presidiavano da venerdì scorso l’ex scuola Tommaso Grossi
in via degli Eucalipti nel VII municipio.

Il primo gruppo di carabinieri ha fatto irruzione sfondando il cancello
di entrata, per poi spintonare le persone che hanno provato a resistere
pacificamente allo sgombero. Una delle donne che presidiano da venerdì
la struttura è stata immobilizzata e minacciata di arresto e solo
l’intervento degli altri occupanti ha impedito che questo avvenisse.
Più di dieci persone hanno raggiunto il tetto dell’edificio per
proseguire il presidio a oltranza. Più di cinquanta agenti sono saliti
e hanno portato coloro che provavano a resistere fuori dalla scuola,
provando a dividere i migranti dagli italiani. Questa operazione non è
riuscita per l’opposizione di tutti i presenti.

In un clima di continue provocazioni anche la stampa e i fotografi sono
stati insultati dalle forze dell’ordine  Questo avviene alla vigilia
del dibattito in consiglio comunale è ha l’obiettivo di avvelenare
l’aria e disegnare le prove generali per un piano casa che non fornisce
risposte adeguate all’emergenza abitativa di questa città. Attaccare in
questo modo, dopo le cariche sotto la prefettura, i movimenti per il
diritto all’abitare aumenta la tensione in maniera irresponsabile.
Questo avviene perché la politica sta abdicando al suo ruolo
consegnando le conseguenze della crisi e i conflitti inevitabili al
prefetto e al questore di Roma.

 
Quattro persone sono salite sulla cupola della chiesa Madonna di Loreto
per protestare contro lo sgombero avvenuto stamani alla ex-scuola
«Tommaso Grossi» di Centocelle. I manifestanti hanno srotolato dalla
cupola due striscioni con la scritta: «Senza casa» e «Contro sfratti e
sgomberi, legittimo impedimento». Insieme alle quattro persone ci sono
altri manifestanti a piazza Madonna di Loreto, appartenenti al
Coordinamento cittadino di lotta per la casa e ai Blocchi precari
metropolitani.

 

25 febbraio, ORE 14:30 piazza s.marco, MANIFESTAZIONE.

 

—-

comunicato sgombero all’idroscalo:

 

SGOMBERO IDROSCALO: DAVANTI LA PREPOTENZA SIAMO TUTTI IDROSCALESI

Ieri
sera abbiamo raggiunto i residenti dell’Idroscalo di Ostia lido,
mobilitati per la notizie dello sgombero e degli abbattimenti di questa
mattina. Mentre si restava svegli tutta la notte per presidiare la
piazza centrale, centinaia di agenti delle forze dell’ordine
raggiungevano Ostia.
Nella tarda notte arrivavano notizie frammentarie di una città
letteralmente invasa, di strade bloccate e tir con ruspe a carico. Alle
prime luci dell’alba abbiamo visto centinaia di divise e decine di
camionette dei reparti mobili di polizia, guardia di finanza,
carabinieri e addirittura del corpo della forestale percorrere in
assetto anti-sommossa via dell’Idroscalo (circa 600 sentendo un
discorso tra colleghi in divisa).

Questo esercito è stato prima bloccato con le macchine dei
residenti, poi dai corpi delle coraggiose madri e donne del piccolo
borgo, schierate davanti a scudi, caschi e manganelli.
I capi dell’operazione non hanno dato margine di trattativa,
aggiungendo che se le strade non fossero state liberate, sarebbero
immediatamente iniziate le cariche e gli arresti. Mentre iniziavano a
susseguirsi politici, giornalisti e funzionari della pubblica
amministrazione, la polizia municipale invadeva le case degli abitanti.
La resistenza pacifica è durata per circa due tesissime ore.

Circa 30 famiglie, alcune che da più di quart’anni vivono nel borgo,
si sono viste entrare dentro casa sconosciuti in divisa, senza che gli
fosse mostrato alcun permesso cartaceo. Poco tempo dopo sono iniziate
le prime demolizioni. Destinazione residence Ardeatina, per poi essere
sbattuti per strada a telecamere spente . Tra lacrime, sconforto e
urla, le ruspe hanno iniziato il loro lavoro. Quella che è stata
annunciata come un’operazione di messa in sicurezza, si è rilevato
l’ennesimo abuso di potere.

Nella notte gli abitanti del posto ci raccontavano come le
famigerate “inondazioni dell’Idroscalo” siano iniziate solo dopo la
creazione del porto e dei cantieri navali che hanno distrutto tutta una
spiaggia, e di come la messa in sicurezza della zona può essere fatta
tranquillamente senza cacciare la gente da casa. Quello dell’Idroscalo
si rivela l’ennesimo affare sporco. Sono evidenti fin da subito gli
interessi economici dell’operazione che come già annunciato avrà una
seconda parte. Da anni si parla di allargare il porto per consegnarlo a
chissà quale imprenditore privato.

Davanti alla rabbia che si può provare nel vedere gente cacciata
dalle proprie abitazioni, viene da chiedersi se davvero siamo tutti
uguali o forse qualcuno vale meno di altri. Noi per conto nostro
abbiamo deciso di stare dalla parte delle famiglie dell’Idroscalo,
perché riteniamo incedibile il loro diritto alla casa. Davanti la
prepotenza dello stato, siamo tutti idroscalesi.

COLLETTIVO L’OFFICINA – VITTORIO OCCUPATO

 

sgombero a centocelle

L’occupazione
di via degli Eucalipti non si tocca!

Ieri alcune famiglie in grave emergenza abitativa, insieme ai movimenti per il diritto all'abitare,
hanno trovato un tetto all’interno dell’ex scuola media “Tommaso Grossi” 
in Via degli Eucalipti, nel VII municipio, dopo aver passato due mesi in strada, 
dal 4 dicembre in via del Policlinico e dal 23 dicembre sotto l’assessorato alla casa.
 
Oggi 20 Febbraio, a seguito di una comunicazione del Prefetto,
veniamo a conoscenza che l'occupazione è sotto sgombero a partire dalle ore 15:00.
 
Invitiamo tutti/e a tenersi aggiornati sulla situazione ed a presidiare la situazione.
Chiamiamo la città a resistere perché pensiamo che l'occupazione di Via degli Eucalipti 
sia un punto di non ritorno per tutta la città. 
Non si può pensare di governare con l'uso della forza pubblica e di risolvere le emergenze con gli sgomberi. 
Per questo invitiamo tutta la città, le forze politiche sensibili, le associazioni, 
le reti e i centri sociali a partecipare a un'assemblea pubblica alla nuova occupazione 
Lunedì 22 febbraio alle ore 17.30, oppure in luogo da definirsi  in caso di sgombero.
Inoltre, dal momento che l’amministrazione tiene in poco conto la necessità di definire 
un piano in grado di affrontare e programmare seriamente il superamento delle emergenze,
alla fretta con cui si vuole chiudere la partita proponendo strumenti deboli e inefficaci, 
nonché subalterni agli interessi dei costruttori, 
invitiamo le stesse realtà a partecipare ad una manifestazione al Campidoglio giovedì prossimo 25 febbraio, 
in occasione della discussione sulla delibera del piano casa.

 
Movimenti per il diritto all’abitare


cariche a ss apostoli

Manifestare è reato?

Il
10 febbraio, in piazza Santi Apostoli, le forze dell’ordine hanno
caricato manifestanti in presidio davanti la prefettura di Roma, che
volevano far sentire la propria voce mentre si teneva un tavolo
interistituzionale per parlare di crisi. Le cariche sono scattate
quando i manifestanti hanno avanzato fino al centro della strada che
separa piazza Santi Apostoli da palazzo Valentini, sede della
Prefettura. Intanto, al tavolo sulla crisi governo, comune, provincia e
regione prendevano decisioni su quanti la precarietà la vivono ogni
giorno, lavoratori, migranti, occupanti di casa, realtà sociali, che
intendevano esprimere la propria opinione con una delegazione, o
semplicemente manifestando. In particolare si chiedevano tre cose: un
nuovo piano casa, come risposta
indiretta alla crisi del reddito, un aumento dei fondi della legge
regionale sul reddito minimo e una maggiore politica di accoglienza per
gli immigrati.
La giornata di lotta si è conclusa con diversi fermi (dei quali uno è stato confermato) e diverse persone contuse.
Nonostante la repressione fortissima attuata, che ha portato ben
quattro ambulanze sul posto, inseguimenti del corteo (al quale
partecipavano persone anziane e genitori con passeggini) per tutta la
piazza e caccia all’uomo in locali pubblici come bar e ristoranti, Alemanno ha dichiarato "inevitabili" le cariche, di fronte alla "violenza" di chi partecipava alla manifestazione.

Approfondimenti:
Foto delle cariche
Corrispondenza audio da Radio Onda Rossa.
Video delle cariche

Per giovedì 11 febbraio alle 12 è indetta una conferenza
stampa sulle cariche avvenute e per il rilascio immediato della persona
fermata.