Ieri all’idroscalo di Ostia oggi a Centocelle. Le politiche abitative diventano ordine pubblico.
Roma 24 febbraio. Sgombero della ex scuola Grossi a Centocelle |
Questa mattina intorno alle 10.30 ingenti forze di polizia,
carabinieri, finanza e vigili urbani, hanno sgomberato i nuclei
familiari che presidiavano da venerdì scorso l’ex scuola Tommaso Grossi
in via degli Eucalipti nel VII municipio.
Il primo gruppo di carabinieri ha fatto irruzione sfondando il cancello
di entrata, per poi spintonare le persone che hanno provato a resistere
pacificamente allo sgombero. Una delle donne che presidiano da venerdì
la struttura è stata immobilizzata e minacciata di arresto e solo
l’intervento degli altri occupanti ha impedito che questo avvenisse.
Più di dieci persone hanno raggiunto il tetto dell’edificio per
proseguire il presidio a oltranza. Più di cinquanta agenti sono saliti
e hanno portato coloro che provavano a resistere fuori dalla scuola,
provando a dividere i migranti dagli italiani. Questa operazione non è
riuscita per l’opposizione di tutti i presenti.
In un clima di continue provocazioni anche la stampa e i fotografi sono
stati insultati dalle forze dell’ordine Questo avviene alla vigilia
del dibattito in consiglio comunale è ha l’obiettivo di avvelenare
l’aria e disegnare le prove generali per un piano casa che non fornisce
risposte adeguate all’emergenza abitativa di questa città. Attaccare in
questo modo, dopo le cariche sotto la prefettura, i movimenti per il
diritto all’abitare aumenta la tensione in maniera irresponsabile.
Questo avviene perché la politica sta abdicando al suo ruolo
consegnando le conseguenze della crisi e i conflitti inevitabili al
prefetto e al questore di Roma.
Quattro persone sono salite sulla cupola della chiesa Madonna di Loreto
per protestare contro lo sgombero avvenuto stamani alla ex-scuola
«Tommaso Grossi» di Centocelle. I manifestanti hanno srotolato dalla
cupola due striscioni con la scritta: «Senza casa» e «Contro sfratti e
sgomberi, legittimo impedimento». Insieme alle quattro persone ci sono
altri manifestanti a piazza Madonna di Loreto, appartenenti al
Coordinamento cittadino di lotta per la casa e ai Blocchi precari
metropolitani.
25 febbraio, ORE 14:30 piazza s.marco, MANIFESTAZIONE.
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comunicato sgombero all’idroscalo:
SGOMBERO IDROSCALO: DAVANTI LA PREPOTENZA SIAMO TUTTI IDROSCALESI
Ieri
sera abbiamo raggiunto i residenti dell’Idroscalo di Ostia lido,
mobilitati per la notizie dello sgombero e degli abbattimenti di questa
mattina. Mentre si restava svegli tutta la notte per presidiare la
piazza centrale, centinaia di agenti delle forze dell’ordine
raggiungevano Ostia.
Nella tarda notte arrivavano notizie frammentarie di una città
letteralmente invasa, di strade bloccate e tir con ruspe a carico. Alle
prime luci dell’alba abbiamo visto centinaia di divise e decine di
camionette dei reparti mobili di polizia, guardia di finanza,
carabinieri e addirittura del corpo della forestale percorrere in
assetto anti-sommossa via dell’Idroscalo (circa 600 sentendo un
discorso tra colleghi in divisa).
Questo esercito è stato prima bloccato con le macchine dei
residenti, poi dai corpi delle coraggiose madri e donne del piccolo
borgo, schierate davanti a scudi, caschi e manganelli.
I capi dell’operazione non hanno dato margine di trattativa,
aggiungendo che se le strade non fossero state liberate, sarebbero
immediatamente iniziate le cariche e gli arresti. Mentre iniziavano a
susseguirsi politici, giornalisti e funzionari della pubblica
amministrazione, la polizia municipale invadeva le case degli abitanti.
La resistenza pacifica è durata per circa due tesissime ore.
Circa 30 famiglie, alcune che da più di quart’anni vivono nel borgo,
si sono viste entrare dentro casa sconosciuti in divisa, senza che gli
fosse mostrato alcun permesso cartaceo. Poco tempo dopo sono iniziate
le prime demolizioni. Destinazione residence Ardeatina, per poi essere
sbattuti per strada a telecamere spente . Tra lacrime, sconforto e
urla, le ruspe hanno iniziato il loro lavoro. Quella che è stata
annunciata come un’operazione di messa in sicurezza, si è rilevato
l’ennesimo abuso di potere.
Nella notte gli abitanti del posto ci raccontavano come le
famigerate “inondazioni dell’Idroscalo” siano iniziate solo dopo la
creazione del porto e dei cantieri navali che hanno distrutto tutta una
spiaggia, e di come la messa in sicurezza della zona può essere fatta
tranquillamente senza cacciare la gente da casa. Quello dell’Idroscalo
si rivela l’ennesimo affare sporco. Sono evidenti fin da subito gli
interessi economici dell’operazione che come già annunciato avrà una
seconda parte. Da anni si parla di allargare il porto per consegnarlo a
chissà quale imprenditore privato.
Davanti alla rabbia che si può provare nel vedere gente cacciata
dalle proprie abitazioni, viene da chiedersi se davvero siamo tutti
uguali o forse qualcuno vale meno di altri. Noi per conto nostro
abbiamo deciso di stare dalla parte delle famiglie dell’Idroscalo,
perché riteniamo incedibile il loro diritto alla casa. Davanti la
prepotenza dello stato, siamo tutti idroscalesi.
COLLETTIVO L’OFFICINA – VITTORIO OCCUPATO